Irrompono i venti di Levante: sabato instabile sulla fascia ionica, torna la neve da stau sull’Etna
📌 di Andrea Bonina | 16 dicembre 2016
Mentre l'Italia centro-settentrionale e gran parte della Mittel Europa continuano ad essere interessate da un robusto campo di alta pressione (favorevole alle formazione delle nebbie e all'accumulo degli inquinanti), la Sicilia permane esposta ad infiltrazioni umide dai quadranti orientali, in un quadro ancora improntato all'instabilità.
L'elevata differenza di pressione (gradiente barico) innescata dalla concomitante presenza dell'anticiclone sull'Europa centrale e di una circolazione depressionaria sul nord Africa favorirà un sostenuto richiamo di correnti umide dai quadranti orientali in direzione della nostra regione; tale flusso, in interazione con aria fredda in scivolamento sui vicini Balcani, darà la stura ad una giornata di sabato 17 termicamente invernale, ventosa ed a tratti piovosa sulla Sicilia orientale, con particolare riferimento alle province di Catania, Siracusa e Ragusa.
TORNA LA NEVE SULL'ETNA. Buone notizie per gli appassionati degli sport invernali. Nubi e precipitazioni tenderanno a farsi più insistenti ed abbondanti sul versante orientale dell'Etna e nell'area degli Iblei, laddove i venti di Levante andranno ad interagire con l'orografia, alimentando quello che in gergo meteorologico si definisce effetto stau. Rispetto alle dinamiche delle ultime settimane, i nuclei più corposi si localizzeranno non più pelo-costa, ma ad una fascia altimetrica che si estende dalla bassa collina ai 2000/2500 metri di quota: qui saranno possibili cumulate localmente superiori ai 50-60 mm/24 ore. Proprio sul vulcano i fiocchi potrebbero giungere fino ai 1300/1500 metri. Secondo le ultime elaborazioni, la neve dovrebbe tornare ad imbiancare in modo non trascurabile anche la base degli impianti sciistici, dunque Piano Provenzana sul versante nordest e il Rifugio Sapienza a sud; il picco di nevosità è atteso a monte del Rifugio Citelli, laddove sarà massimo l'effetto ‘ristagno’ indotto dai pendii etnei. Assai modesti, invece, gli apporti alle pendici occidentali, laddove le precipitazioni giungeranno deboli e sporadiche. Le nevicate — come preannunciato più abbondanti sui versanti nordest, est e sudest dell'Etna — saranno accompagnate da una sostenuta ventilazione di Levante: probabili, dunque, depositi particolarmente ventati.
Non si tratterà, tuttavia, di una “Levantata” in piena regola, soprattutto per la durata assai limitata. L'instabilità atmosferica tenderà infatti ad attenuarsi gradualmente nella seconda parte della giornata, con fenomeni che, dopo un picco mattutino, andranno a perdere intensità ed insistenza con il passare delle ore. La giornata di domenica 18 vedrà il ritorno di condizioni più stabili, con l'unica eccezione di residui addensamenti relegati al versante orientale.
MAREGGIATE SULLO IONIO. All'instabilità atmosferica si assocerà un generale rinforzo della ventilazione, compresa tra Levante (E) e Grecale (NE); possibili raffiche fino ai 50-70 km/h. A causa dell'ampio fetch ne deriverà, in risposta, un deciso incremento del moto ondoso. Da agitato a molto agitato il mar Ionio, con mareggiate sulle coste esposte: da segnalare, in particolare, onde fino ai 3-4 metri lungo i litorali del catanese e fino ai 5-6 metri tra il basso siracusano e il ragusano. Mare in pessime condizioni, forza 6-7, sul Canale di Sicilia e nei pressi di Malta.
PROSPETTIVE ANCORA PERTURBATE. Alla luce delle ultime proiezioni, è probabile che un nuovo peggioramento del tempo possa interessare la nostra regione nel corso della prossima settimana, a causa dell’instaurazione di una vasta circolazione depressionaria tra il nord Africa e il basso Mediterraneo. Una dinamica favorevole a nuove piogge e, probabilmente, ad ulteriori apporti nevosi alle alte quote etnee, in un contesto termico altalenante. Alla base degli impianti (1800-2000 metri) pioggia e neve potrebbero alternarsi in risposta alla rotazione dei venti dominanti già tra lunedì e martedì; frattanto potrebbe continuare ad accrescersi in modo importante il manto nevoso ad alta quota, a tutto vantaggio del freeride. Le prospettive etnee sono al momento ben più floride di quelle alpine. Ne riparleremo.