CNR: giugno 2017 il secondo più caldo dal 1800 in Italia. Si aggrava anche la siccità: -53% di piogge
Alla luce degli studi dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna, il primo mese dell’estate 2017 è stato, a scala nazionale, più caldo di +3.22 °C rispetto al valore climatologico relativo al trentennio 1971-2000. E’ il secondo mese di giugno più caldo dal 1800 (cioè da quando ha inizio la serie storica di dati), preceduto solo dalle anomalie eccezionali dell’estate 2003. Assume connotati preoccupanti anche la siccità: il bilancio mensile vede un deficit di precipitazioni del -53% su scala nazionale.
La causa è presto individuata: ormai dalla primavera, la circolazione atmosferica a scala emisferica risulta a più riprese favorevole all’espansione del promontorio subtropicale di matrice nord-africana sul Mediterraneo e in vasti settori della Mittel Europa. La linea di convergenza intertropicale (ITCZ), fondamentale nella variazioni latitudinali delle fasce anticicloniche, si trova più a nord della norma; l'anticiclone nord-africano presenta, pertanto, i massimi di geopotenziale sui settori settentrionali del Marocco, dell'Algeria e della Tunisia, a poche centinaia di chilometri di distanza dal continente europeo. Ne scaturiscono condizioni siccitose e temperature spesso superiori alle medie del clima mediterraneo, governato in passato dalla più mite e gradevole alta pressione delle Azzorre.