Sicilia all’apice dell’ondata di calore, punte di 44°C nell’entroterra. Solleone fino all’11 agosto
Dopo aver apportato temperature da record al Centro-Nord, l'acme dell'avvezione d'aria calda dal Sahara si concentra al Sud e sulla Sicilia. Massime superiori ai 40°C nell'entroterra, ma lontane dai picchi storici. Occorrerà attendere la seconda decade di agosto per il tanto agognato ritorno alla normalità climatica.
La quinta ondata di calore dell'estate 2017 entrerà di diritto nella storia climatologica del Mediterraneo. Dal 2 al 5 agosto, le regioni centro-settentrionali italiane hanno registrato temperature massime da record, in diversi casi addirittura superiori a quelle dell'estate 2003. Da quando esistono rilevazioni meteorologiche ufficiali (alcune serie iniziano da metà '800), mai così caldo a Trieste e Campobasso (38°C), Arezzo e Bologna (40°C), Ferrara, Perugia e Pescara (41°C), Alghero (42°C) e Forlì (43°C). Spiccano anche i 37°C registrati a Milano Malpensa, i 38°C di Udine e i 40°C di Ancona, nuovi record per il mese di agosto.
Caldo molto intenso – ma con valori comunque non straordinari – in Sicilia, dove in queste ore la colonnina di mercurio è diffusamente compresa tra i 35 e i 40°C. La stazione SIAS di Catania registra una temperatura massima di 37°C, analoga a quella di Fontanarossa; da uno a due gradi in più nei quartieri pedecollinari della città (San Giovanni Galermo, San Gregorio, Trappeto), in funzione della diversa esposizione alle brezze marine. Spostandoci nell'entroterra, aumentano sensibilmente le temperature e il caldo si fa più secco: nel pomeriggio odierno la colonnina di mercurio ha raggiunto i 41°C a Sigonella e i 43°C a Mineo; Caltagirone e Catenanuova sfiorano i 44°C, al pari di Sciacca, nell'agrigentino.
Gran caldo anche nelle località etnee: i dati di MeteoSicilia e del SIAS evidenziano picchi di 42°C a Paternò, 39°C a Belpasso e Randazzo, 38°C a Bronte e Riposto, 37°C a Linguaglossa, Pedara e Trecastagni, 36°C a Nicolosi e Nunziata di Mascali, 34°C ad Acireale. Supera i 28°C persino Piano Provenzana, sul versante nord dell'Etna a 1830 metri di altitudine.
I picchi termici, seppur particolarmente significativi, si mantengono dai tre ai cinque gradi inferiori ai record storici (in gran parte rilevati nel 1962, 1982, 1998, 1999 e 2007). Assume connotati di eccezionalità, tuttavia, la durata dell'ondata di calore, superiore ai dieci giorni. [the_ad id="3508"]
Come già anticipato lo scorso 31 luglio, il flusso d'aria calda dal Sahara algerino persisterà per tutta la prima decade di agosto. Una lieve diminuzione della colonnina di mercurio (dai 2 ai 3°C) si avvertirà tra lunedì e martedì, con annuvolamenti pomeridiani a ridosso dei rilievi e la possibilità di isolati acquazzoni (brevi e relegati ad aree molto ristrette, pertanto nient'affatto 'risolutivi'). Le temperature torneranno temporaneamente ad aumentare a metà settimana, con picchi termici assimilabili a quelli del weekend. Nei prossimi giorni si continuerà a boccheggiare.
Per il tanto agognato ritorno a condizioni consone all'estate mediterranea occorrerà attendere quantomeno la giornata di venerdì 11 agosto. Con il temporaneo arretramento del promontorio subtropicale e l'avvento di correnti atlantiche, si aprirà una fase all'insegna di temperature più vicine alle medie, perlopiù comprese tra i 28 e i 35°C nei valori massimi. Una condizione che potrebbe rivelarsi fugace: crescono, infatti, le quotazioni del sesto acuto estivo dopo Ferragosto. Non proprio una buona notizia.
© MeteoEtna.com | 6 agosto 2017