Alluvione nel Calatino: tra la sera e la notte caduti oltre 200 mm di pioggia
Estesi allagamenti, esondazioni, strade isolate e gravi danni all'agricoltura: la Sicilia sudorientale è in ginocchio per effetto di una violenta linea temporalesca semistazionaria. Condizioni meteo in temporaneo miglioramento nella giornata di sabato, poi più fresco e nuove piogge
Continua a salire vertiginosamente la conta dei danni da maltempo in questo mese d’ottobre, contraddistinto dalla persistenza di circolazioni depressionarie in isolamento tra le coste nordafricane e il Canale di Sicilia. Tra la serata di ieri e le prime ore della notte appena trascorsa, i settori sudorientali della Sicilia sono stati interessati dalla lenta risalita di un violento sistema temporalesco alla mesoscala dai quadranti meridionali; l’attività temporalesca, particolarmente profonda nei pressi di Malta, ha raggiunto l’apice nel corso della notte, tra l’1 e le 3 locali. Una linea di groppo (in letteratura scientifica squall line), allungata in senso meridiano e modellata dall’orografia siciliana, ha colpito i comuni del Calatino e il settore meridionale della Piana di Catania, là dove era attesa l’instaurazione di un’insidiosa area di confluenza nei bassi strati dell’atmosfera, apportando precipitazioni persistenti ed a regime di nubifragio, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento in un ampio bacino idrografico.
Con 234 mm di precipitazione totalizzati in meno di 24 ore, la stazione SIAS di Mineo – a livello microclimatico più rappresentativa dell’abitato di Palagonia – ha registrato il valore più elevato dall'installazione della centralina, risalente al 2002; l’intensità oraria ha raggiunto un rate di 90 mm/h tra le 2:20 e le 3:20. Tra le stazioni di telerilevamento dell’Osservatorio delle Acque spiccano, inoltre, i 185 mm di Militello in Val di Catania, i 172 mm di Ramacca e i 127 mm dell’area di Scordia-Francofonte. Per comprendere al meglio la portata del fenomeno, va ricordato che 1 mm di pioggia equivale ad 1 litro d’acqua al metro quadrato e che le pluviometrie medie annuali del settore sudorientale dell’isola si attestano nell'ordine dei 500/550 mm.
Su un territorio notoriamente vulnerabile al rischio idraulico e da troppi anni bisognoso di grandi interventi strutturali, gli effetti ricordano quelli dell’alluvione di Santa Lucia del 1951, ma fortunatamente senza vittime. Le piogge di portata eccezionale hanno comportato estesi allagamenti e lo straripamento di alcuni corsi d’acqua, tra i quali il fiume San Leonardo nelle contrade agricole di Lentini e Carlentini e il torrente Gornalunga. Risultano impraticabili le strade provinciali 86, 31 e 181 che collegano Mineo a Catania, Militello e Vizzini; viabilità in tilt lungo la strada statale 417 Catania-Gela, che nel territorio di Mineo è stata travolta dall'esondazione del torrente Margi. L’alluvione ha un grave impatto sull'agricoltura: come riporta la Coldiretti Sicilia, dalle stime preliminari si osservano danni per circa 8/10 mila euro ad ettaro ad ortaggi, oliveti e agrumi. La produzione agrumicola risulta totalmente compromessa, l’economia dell’area rischia il collasso e verrà richiesto, pertanto, lo stato di calamità naturale.
VERSO UN TEMPORANEO MIGLIORAMENTO. Dopo l’acme notturno, la fase di maltempo volge ad una graduale attenuazione. La giornata di sabato 20 ottobre, generalmente poco o parzialmente nuvolosa e termicamente mite, trascorrerà con ogni probabilità in assenza di fenomeni atmosferici significativi; dalla mezzanotte, pertanto, il livello di allertamento diramato dalla Protezione Civile passerà dal colore giallo (fase operativa ‘attenzione‘) al verde (‘generica vigilanza‘). Rovesci di pioggia a carattere localizzato, di durata ed entità ridotta, dunque con un impatto generalmente modesto sul territorio, potrebbero tornare ad interessare l’entroterra siciliano a macchia di leopardo tra il pomeriggio e le ore serali di domenica 21.
Orfana dell’azione stabilizzante dell’anticiclone, confinato senza soluzione di continuità tra la Mittel Europa e i settori occidentali del Continente, la Sicilia potrebbe sperimentare condizioni quasi invernali nella prima parte della prossima settimana, ad opera di una saccatura colma d’aria fredda per la stagione in scivolamento dai Balcani: i probabili effetti del nuovo cambiamento della circolazione atmosferica sono sintetizzabili in un sensibile abbassamento delle temperature sotto la spinta dei venti di Tramontana e Grecale e nel ritorno delle piogge, questa volta più diffuse e consistenti lungo le province che si affacciano sul mar Tirreno. Appena un anno fa l’Isola faceva i conti con una grave siccità, invasi ai minimi termini e smog oltre le soglie di legge.
MeteoEtna.com | © Andrea Bonina
19 ottobre 2018, ore 15.00