Terremoto: cosa fare prima, durante e dopo. Linee guida della Protezione Civile
L'Italia è un Paese altamente sismico, ma a diversa pericolosità e, per questo, classificato in zone. Sono possibili terremoti anche di media ed alta magnitudo (anche superiore a ML 6) ed è fondamentale farsi trovare preparati in caso di scosse. Sebbene sulla base di approfonditi studi geofisici siano evidenti le aree a maggior rischio sismico, non è possibile prevedere nel dettaglio dove, quando e con quale intensità colpirà il prossimo terremoto. L'unica strada da intraprendere per mitigare i rischi legati alle scosse di terremoto è quella della prevenzione, attraverso la messa in sicurezza degli edifici più antichi, costruzioni antisismiche, microzonazione sismica (non occorre solo costruire bene dal punto di vista ingegneristico, ma studiare nel dettaglio il terreno per evitare eventuali amplificazioni), piani mirati di Protezione Civile ed esercitazioni.
Come riporta il sito istituzionale della Protezione Civile Italiana, una scossa sismica provoca oscillazioni, più o meno forti, che scuotono in vario modo gli edifici. Le oscillazioni più dannose sono quelle orizzontali. Gli edifici più antichi e quelli non progettati per resistere al terremoto possono non sopportare tali oscillazioni e, dunque, rappresentare un pericolo per l'incolumità delle persone. È il crollo delle case che uccide, non il terremoto. E' importante sapere quando e come è stata costruita la casa, su quale tipo di terreno, in quali materiali. E soprattutto se è stata successivamente modificata seguendo le norme sismiche. Bisogna mantenere la calma e seguire alcune semplici norme di comportamento prima, dopo e durante il terremoto.
COSA FARE SUBITO
CON IL CONSIGLIO DI UN TECNICO
A volte basta rinforzare i muri portanti o migliorare i collegamenti fra pareti e solai: per fare la scelta giusta, fatti consigliare da un tecnico di fiducia.
DA SOLO
- Informati sulla classificazione sismica del Comune in cui risiedi e se esiste e cosa prevede il Piano di Protezione Civile: se non c’è, pretendi che sia predisposto, così da sapere come comportarti in caso di emergenza.
- Allontana mobili pesanti da letti o divani.
- Fissa alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti; appendi quadri e specchi con ganci chiusi, che impediscano loro di staccarsi dalla parete.
- Metti gli oggetti pesanti sui ripiani bassi delle scaffalature; su quelli alti, puoi fissare gli oggetti con del nastro biadesivo.
- In cucina, utilizza un fermo per l’apertura degli sportelli dei mobili dove sono contenuti piatti e bicchieri, in modo che non si aprano durante la scossa.
- Impara dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e l’interruttore generale della luce.
- Individua i punti sicuri dell’abitazione, dove ripararti in caso di terremoto: i vani delle porte, gli angoli delle pareti, sotto il tavolo o il letto.
- Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, e assicurati che ognuno sappia dove sono.
- Elimina tutte le situazioni che, in caso di terremoto, possono rappresentare un pericolo per te o i tuoi familiari.
COSA FARE DURANTE UN TERREMOTO
- Se sei in un luogo chiuso, mettiti sotto una trave, nel vano di una porta o vicino a una parete portante.
- Stai attento alle cose che cadendo potrebbero colpirti (intonaco, controsoffitti, vetri, mobili, oggetti ecc.).
- Fai attenzione all’uso delle scale: spesso sono poco resistenti e possono danneggiarsi.
- Meglio evitare l’ascensore: si può bloccare.
- Attenzione alle altre possibili conseguenze del terremoto: crollo di ponti, frane, perdite di gas ecc.
- Se sei all’aperto, allontanati da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche: potresti essere colpito da vasi, tegole e altri materiali che cadono.
COSA FARE DOPO UN TERREMOTO
Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi. Esci con prudenza, indossando le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti. Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato. Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di protezione civile del tuo Comune. Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono. Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.